Vigneti
Dal punto di vista geografico-climatico le terre della tenuta si trovano a destra del fiume Tanaro in una fascia pedecollinare al centro del Monferrato Astigiano dove il clima è di tipo continentale, con elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte nei diversi periodi dell’anno; abitualmente poco piovoso, con nebbie limitate a tre mesi, d’inverno si può arrivare alla temperatura di meno 10°, in luglio e inizio agosto normalmente si raggiungono +33-35°; l’autunno è particolarmente adatto alla maturazione delle uve con notti fresche e umide e calde la parte centrale del giorno, oltre i 20°.
I terreni presentano una tessitura franco-limosa-argillosa, sono profondi, di formazione antica riconducibili alle “Argille di Lugagnano” e alle “Sabbie di Asti”. E’ un territorio viticolo a denominazione di origine controllata che pur essendo sostanzialmente omogeneo, comprende vigneti che per esposizione, giacitura, natura consentono ai vitigni di esprimere al massimo le proprie potenzialità genetiche e le propria personalità.
I vigneti della tenuta, grazie alla gestione manuale della vigna che assicura un ottimo arieggiamento, una ideale esposizione al sole dei grappoli e una contenuta produzione per pianta, si dividono in due aree: quella in comune di Asti caratterizzata dalle varietà Barbera, Grignolino, Dolcetto e Brachetto e quella della Cascina Briccone nel comune di Costigliole d’Asti, dedicata prevalentemente al Moscato d’Asti.
L’età media delle vigne è di venticinque anni e secondo la tradizione viticola piemontese la forma di allevamento adottata è la spalliera Guyot, che ha dimostrato di sapersi adattare meglio alle caratteristiche dei vitigni autoctoni piemontesi, con una densità di impianto di 4.000/5.000 piante per ettaro.
Da oltre dieci anni è in atto un piano di rinnovamento e ringiovanimento delle vigne della tenuta: porzioni di vigneti vengono estirpate e nuove barbatelle messe a dimora – media annuale tra i 5 e gli 8 ettari annui - per garantire la massima resa qualitativa e la miglior risposta ai trend di mercato.
L’andamento della maturazione delle singole varietà di uve viene seguito giorno dopo giorno dal direttore Corrado Surano e dall’agronomo Alberto Saluzzo ed il primo giorno di vendemmia è deciso dopo aver prelevato ogni settimana circa 500 acini con pedicello, di cui 400 destinati ad analisi chimica e i rimanenti ad analisi sensoriale. Per la vendemmia delle uve rosse è importantissimo conoscere la qualità polifenolica e l’accumulo di sostanze coloranti contenute nelle bucce.
I dati statistici degli ultimi 20 anni indicano che le vendemmie al Castello del Poggio iniziano solitamente tra il 7 e il 10 del mese di settembre con la raccolta della varietà di uva bianca Moscato d’Asti per poi proseguire fino a metà ottobre, ma non oltre il 20, con le uve in successione di Brachetto, Grignolino, Dolcetto e Barbera.